ALDO MIRIMIN - PHOTOGRAPH[Y] di Edoardo Cravero

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ALDO MIRIMIN

STORIE DI VITA







- FINE ART PORTRAIT -










STORIE DI VITA


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Mettiano a vostra disposizione la nostra professionalità e la nostra passione per raccontarvi con le immagini.
C'ERA UNA VOLTA IL CROSS
Sembra l'inizio di una favola, invece è una leggenda scritta e vissuta da ALDO MIRIMIN, che è passata alla storia del cross italiano facendo il giro del mondo passando dal “Sol Levante”, da cui, nel 2003, un giornalista sportivo è partito a cercarlo setacciando tutta l'Europa pur di trovarlo.
Il sig. Toshimitsu Sato ancora dopo giorni non riusciva a pronunciare il cognome, storpiandolo in MILIMIN e costringendo Aldo a sillabare scherzosamente dicendo: “ Mi chiamo MI-RI-MIN!”.
Alla fine, l'ormai amico Sato San, sulla rivista giapponese Off-Road Bike Magazine del Giugno 2004, lo dipinge con una pennellata tipica della poesia haiku: “Vintage Restorer”.
Un destino segnato dalla nascita avvenuta a Donada, oggi parte di Porto Viro (RO), nella frazione LE FORNACI.
Con simili origini cosa poteva approdare a Torino dal delta del Po, se non un dono del Cielo capace di saldare stornelli sulle moto con cui vinceva e di forgiare a sua volta nuovi campioni?
Sbarca nella città sabauda a tredici anni, nel '53, da “alluvionato della prima goccia”, come lo appella affettuosamente un suo caro amico, riferendosi alla calamità del Polesine a breve dalla sua partenza dal Veneto.
Appena quattordicenne, Aldo Mirimin iniziava sulle piste rudimentali di Nichelino a scrivere la sua storia a ritmo di motori:
C'era un tempo...”,
no, scusate, c'erano i quattro tempi, motori che hanno scandito la musica che ha accompagnato le gare di “trial”, “moto scalata”, ”moto campestre” e “regolarità” (enduro) fino al '71, quando sono nati i due tempi, che hanno aggiustato il ”tiro” della sinfonia dei rombi delle fuoristrada fino agli anni 2000, quando sono ritornati in sorpasso di potenza ecologica i nuovi quattro tempi...
Detta così sembrano quasi 50 anni volati, ma, “il lungo volo dello stornello” delle moto Guzzi, come definito sulla rivista “Motociclismo” in un numero del 2002, ha visto passare molte vicissitudini durante il suo percorso.
Aldo Mirimin riesce ad avere la sua prima moto nel '55 in “coppia” alternata con l'amico fidato Luciano Pittana; iniziano con una Rumi 125, passano ad una Mi-Val 125 con l'iscrizione al Nuovo Moto Club (N.M.C.) di Torino per poi giungere nel '61 ad una Gilera Giubileo.
Quante vittorie e soddisfazioni...quanti sacrifici per poter acquistare queste moto, modificarle, mantenerle...e quante ore di fatiche anche a tarda sera..., ma il duro lavoro con gli amici, oltre a consolidare le capacità tecnico-meccaniche, forgia il carattere e salda le relazioni autentiche portando a formare una vera e propria famiglia di fratelli nella passione motociclistica.
Oltre la fratellanza è arrivato ben di più...Se Aldo pensò che lavorando presso il concessionario Gamba & Dolza avrebbe semplicemente trovato lavoro e cambiato la moto da corsa con la mitica Guzzi - da lui poi adattata talmente bene al cross nel '64 da vincerci il Campionato Regionale - si rese presto conto che avrebbe trovato anche l'amore e cambiato la sua vita da single, sposandosi con la figlia del suo titolare, Rosanna Gamba.
Normalmente le mogli sono viste come le ganasce che frenano i mariti dal seguire passioni pericolose o comunque tanto impegnative dal sottrarre troppo tempo alla famiglia, ma con Rosanna, già svezzata a latte ed olio di motori dal padre fin da piccola, la cosa è stata ben diversa, ricorda orgoglioso di lei.
Lei c'è sempre stata, sempre, sia ad aspettare Aldo a casa la sera quando rientrava soddisfatto quanto unto di grasso e carico degli sforzi per mettere a punto le moto, sia a ogni fangoso traguardo ad attenderlo, sia vicino al podio per gioire con lui dei suoi successi. A trattenerla dall'accompagnarlo alle gare in seguito sarà nel '78 la nascita della figliola Daniela. Questo non le impedirà di continuare ad essere la parte complementare di Aldo, di sostenerlo nel suo lavoro da meccanico in officina, affiancandolo come abile direttrice marketing nell'attività, che pian piano per lui si è evoluta da meccanico-corridore a preparatore, team-menager e abilissimo Vintage Restorer, capace di innovare design e maggiorare le prestazioni delle sue famose “Special” Mirimin.
Con questi gioielli unici della meccanica hanno anche fieramente gareggiato i suoi ragazzi con la maglia Scuderia Mirimin N.M.C Torino, fondata a partire degli anni '70, come si vede in una foto che ritrae Aldo con sei di loro in divisa a costituire tutti insieme un team vincente dei “magnifici sette”.
Se sulla rivista “Motociclismo” le prime moto a quattro tempi sono state chiamate con il soprannome di “figlie di un CROSS MINORE”, certamente i campioni, figli motociclistici della Scuderia Mirimin, non sono stati cresciuti da un “padre minore”, ma da un grande Aldo Mirimin, sia negli splendidi risultati ottenuti, che nella misura di un cuore che ha sempre accolto tutti con benevolenza ed umiltà e con altrettanto grande sorriso, come anche con me da poco conosciuta, quando gentilmente mi congeda dicendo: “ Ciao bimba, salutami il babbo!”...anche lui di recente incontro, MERAVIGLIOSO!
NEDA FANELLI
Photograph[Y]
Edoardo Cravero & Luca Castagno
edoardocravero66@gmail.com
gianluca.castagno@gmail.com
Studio & Gallery
Torino, via Cristoforo Colombo 25 -
+39 3315337249 / +39 3397796098
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